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Il «diritto» alla privacy

C’è un diritto alla privacy? C’è un diritto di bloccare la pubblicazione dell’informazione, ottenuta in pubblico, senza forza, che non ti piace? C’è un diritto di smettere qualcuno di riportare ciò che ha osservato?

[U]na giovane donna italiana—non iscritta al social network—si è rivolta all'Aidacon (Associazione Italiana per la Difesa dell'Ambiente e del Consumatore) per avviare un procedimento giudiziario contro Facebook ed un suo utente reo di aver pubblicato alcune vecchie foto della ragazza ai tempi del liceo abbracciata con un vecchio amico, foto che avrebbero causato una crisi sentimentale della donna con l'attuale fidanzato.

L’unico senso in cui la privacy può essere un diritto è quello di controllare gli usi della tua proprietà. Puoi dire a chi entra casa tua o il tuo luogo di commercio: vietato fumare, vietato uso di macchine fotografiche, ecc. Tali condizioni sono derivati del tuo diritto di proprietà, il quale include il diritto di scegliere i suoi uso e disposizione. Se sei a casa tua, con le serrande chiuse, nessuno ha diritto di aprirle, e in questo senso, hai un diritto alla privacy.

Quando sei nella proprietà altrui, sei soggetto a tutte le sue condizioni. Se tali non esistano, comportati bene.